Il Fumetto: Sceneggiatura
Dal Soggetto alla Sceneggiatura
Parlando del metodo che si usa per sceneggiare, alcuni sceneggiatori usano realizzare storyboard che servono a visualizzare la storia su foglio per capire come impostare il ritmo visivo. Poi rileggendo gli storyboard passano a scrivere la sceneggiatura vera e propria. Altri, scrivono direttamente la sceneggiatura senza passare per gli storyboard.
Rispettare alcuni elementi è, comunque, fondamentale:
1... |
Scalettatura del soggetto, assegnando a ogni paragrafo un numero di tavole. E’ una suddivisione puramente indicativa, ovviamente. |
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Dialoghi, cercando di scrivere un po’ “di getto” per mantenere una freschezza e immediatezza iniziale. In questa fase ci si sofferma solo ogni tanto ad appuntarsi qualcosa circa le descrizioni, giusto se c’è qualcosa di molto importante che si ha paura di non ricordare quando si dovrà scriverle per esteso. |
3. |
Rilettura e correzione dei dialoghi. Di solito si tratta di limare e tagliare, tagliare, tagliare: ci si accorge che di getto si scrive una quantità di aggettivi e avverbi inutili, senza i quali la comprensione della frase resta comunque invariata. |
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Far “decantare”, ovvero lasciar passare qualche tempo in modo da poter, poi, rivedere la storia a mente fresca. |
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Riprendere la storia rileggendo i dialoghi e scrivendo le descrizioni. Di solito questo è il lavoro più noioso, pertanto bisogna sforzarsi di mantenere uno stile di scrittura non troppo da ragioniere. |
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Rilettura e correzione. |
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Far decantare. |
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Rileggere il tutto. In questa fase direste che non c’è niente da correggere visto che l’avevate già fatto. Resterete sorpresi da quante cose vi sono sfuggite. |
La sceneggiatura è pronta, servire calda! |
Passare dal soggetto alla sceneggiatura non è un processo automatico: richiede una “competenza” specifica. Oltre a dover infarcire il testo di battute divertenti (nel caso di una storia umoristica come quelle Disney), bisogna far fronte a una serie di problemi che hanno a che fare con la lunghezza, l’equilibrio delle scene all’interno del ritmo generale della storia, piccole incongruenze sfuggite durante la scrittura del soggetto, ecc.
Quello del fumetto è un lavoro di team. Gli sceneggiatori sono solo i primi a cominciare una storia, a idearla, ma a lavorare con loro ci sono editor, disegnatori, letteristi, coloristi, eccetera.
Bisogna coinvolgere il disegnatore in quello che si sta facendo. Non basta scrivergli ciò che deve disegnare, bisogna fargli percepire l’atmosfera stessa della storia. Fargli capire che quello che stiamo creando insieme è qualcosa di importante, sempre.
L’errore più frequente che può commettere uno sceneggiatore è quello di pretendere cose impossibili dal disegnatore: in vignette minuscole i primi piani di diciotto personaggi dentro campi lunghi delle cascate del Niagara mentre sullo sfondo abbiamo in soggettiva di quinta un esercito di locuste robot che oscura progressivamente il sole mentre nell’aria si spande una voce telepatica e tutti quanti insieme proviamo una sensazione di strana inquietudine seguita da un pizzico di freddo alla chiappa destra…
Quindi, l’importante è cercare di mantenere una sorta di equilibrio: spiegare nel dettaglio ciò che è NECESSARIO, senza esagerare nei particolari, e lasciare il disegnatore libero di decidere gli aspetti che non sono fondamentali per la comprensione della sequenza, dando modo anche a lui di esprimere la sua creatività, facendogli però capire quale atmosfera pervade la scena. Il disegnatore non è un manovale alle dipendenze dello sceneggiatore.
Un esempio, tornando sempre alla storia “ZIO PAPERONE in fuga dal Natale”:
Siamo a fine storia, tavola 25:
La sceneggiatura recita:
5)
Stacco. Interno sera. Fattoria di Nonna Papera, la quale dispiaciuta guarda l’orologio a pendolo che indica quasi mezzanotte. Paperina risponde delusa. Fuori dalla finestra si vede nevicare. Attenzione, ti elenco qui i personaggi che si trovano nella fattoria, vedi tu quanti, quali e come farli vedere qui e nelle prossime vignette: Nonna Papera, Ciccio, Paperina, Paperoga, Gastone, Pico De Paperis, Battista e Miss Paperett, cui tra poco si aggiungeranno Paperone, Paperino e Qui Quo e Qua. Mi rendo conto che sono tanti, d’altronde è una riunione di famiglia!
DID - Così, in una fattoria di nostra conoscenza…
NONNA - Ormai temo che festeggeremo senza Paperone e i ragazzi!
PAPERINA - Sob! Sarà un Natale veramente triste!
Nella fattispecie, il Maestro Cavazzano ha deciso di eliminare l’orologio a pendolo e disegnare TUTTI i personaggi che menzionati. Aveva comunque la libertà di decidere lui come gestire la presenza dei personaggi, e lui ha deciso di farlo così. Magnificamente, come al solito. Inoltre, la prima vignetta della tavola sarebbe dovuta essere una doppia. Ha deciso di farne una singola per poter aggiungere una vignetta (la 4) in cui spostare la didascalia della vignetta 5 su un’inquadratura esterna della fattoria, migliorando sensibilmente il ritmo di lettura.
Passando oltre, uno dei problemi più frequenti è relativo alla lunghezza. Il numero di tavole concesso dalla rivista risulta sempre di gran lunga inferiore a quello necessario: al momento di scalettare il soggetto ci si accorge che per farci stare tutto comodamente ci vorrebbero dieci in più se non quattordici pagine i più, rispetto a quelle previste.
Ad esempio, nel soggetto si legge:
Stacco. I nipotini stanno costruendo con le loro mani una cornice da regalare allo zione. Paperino paga un fattorino: è arrivato il regalo per Paperina! Gli manca solo di comprare quello per i nipotini. In quel momento telefona Battista, che convoca Paperino e nipoti: Paperone è scomparso ormai da 24 ore. I nipoti si mettono così a indagare. Il primo sospetto è che lo zione sia stato rapito, ma i Bassotti non ne sanno nulla: a Natale fanno “vacanza”. Ma telefona Battista: mentre spolverava l’armadio si è accorto che manca la tuba invernale del principale. Questo significa che è partito di sua spontanea volontà verso un luogo freddo.
Che sia scappato in Klondike? Ovunque sia lo zione, sarà andato al risparmio. Se ha preso l’aereo, si sarà quindi servito della propria compagnia aerea.
Si recano quindi all’aeroporto, dove le hostess della PdP Airlines ammettono che Paperone ha recentemente volato, ma non verso il Klondike: è andato alle Isole Shetland, in Scozia. Paperino è soddisfatto, l’avarastro deve aver deciso una vacanza fuori programma, ma i nipotini insistono per andarlo a cercare: lo zione non può mancare al cenone natalizio! Paperino dice che gli restano solo i soldi per il loro regalo. Loro allora rinunciano al regalo pur di cercare lo zione. Così, i quattro volano verso le Shetland.
Questa sequenza andrà modificata per diversi motivi. Innanzitutto, la lunghezza: a questo punto della sceneggiatura ci si rende facilmente conto che tutta la scena avrebbe preso troppe tavole.
Il secondo motivo riguardava la dinamica delle scene. Nel soggetto, Paperino e nipoti ricevevano due volte in poche tavole una telefonata di Battista.
Da una parte la scena avrebbe guadagnato in armonia, facendo vedere i nipotini a casa che costruiscono la cornice (mostriamo bene che i nipotini si stanno impegnando per fare un affettuoso regalo allo zione). Poi però sarebbe diventato un po’ lungo e macchinoso, con Battista che chiama Paperino, i nipoti che vanno al Deposito, poi iniziano a indagare, poi ricevono un’altra telefonata di Battista, poi si recano all’aeroporto… Troppe tavole, e il fulcro della storia – come già detto – non era nella loro indagine ma nel confronto tra Paperone e il Natale!
Si può adottare allora qualche “trucchetto”, cercando di far accadere tante cose nello stesso spazio.
Ecco cosa dice la sceneggiatura da tavola 6 a tavola 9, poi la analizziamo.
TAV 6
1)
Stacco. Esterno giorno. Paperino e nipoti in giro a far compere. Sono appena usciti da un negozio. Paperino porta a fatica una pila di pacchetti. I nipotini invece hanno pochi semplici oggetti: delle listelle di legno, dei chiodi, un gancio (servono a costruire una cornice). Sembrano tutti allegri.
DID - Un paio di giorni più tardi…
PAPERINO - E con questi ho preso quasi tutti i regali! Mi manca solo il vostro!
PAPERINO (2° balloon) - E’ stato un SALASSO, ma ne è valsa la pena!
2)
I nipotini mostrano soddisfatti allo zio il materiale da bricolage che hanno comprato.
QUI - Noi invece abbiamo comprato il materiale per COSTRUIRE allo zione una CORNICE!
QUO - Peccato non avere una fotocamera per fare una foto da incorniciare!
3)
Camminando, i nostri sono giunti nei pressi di una stazione di polizia. Paperino commenta ironico. Un nipotino indica qualcuno fc.
PAPERINO - Tanto non avremmo nemmeno la stampante per stamparla!
Q - Guardate, c’è BATTISTA!
4)
Avviciniamoci all’ingresso del commissariato. Battista è sulle scale e si rivolge imbarazzato e preoccupato ai nipoti.
BATTISTA - Salve, SIGNORINI! Stavo andando… ehm… a denunciare il RAPIMENTO di vostro zio!
Q - U-ULP!
5)
Battista preoccupato, Paperino riflette serio.
BATT - Sono ormai due giorni che è scomparso!
PAPERINO - Rapito, eh? I colpevoli non possono essere altri…
6)
Stacco. Esterno roulotte dei Bassotti. Sembra che stiano partendo, con valigie piene, vestiti da montanari, scarponi, giacche a vento, sci, ecc. Si rivolgono acidi a Paperino e nipoti che ascoltano stupiti.
DID - “…che una BANDA di nostra conoscenza!”
BASS - LAVORARE sotto Natale? Scherzate?
BASS - Siamo in partenza per il nostro COVO di montagna, non ci sogniamo di farci rovinare la VACANZA dal RICCASTRO!
TAV 7
1) [larga]
Vignetta larga, quasi doppia. Paperino e nipoti se ne vanno delusi dalla roulotte dei Bassotti. Qui commenta pensieroso. Paperino ha in mano un cellulare che sta squillando.
Q - Sembravano sinceri!
EFF. SON. (cel) - Briiip
2) [stretta]
Vignetta stretta. Stringiamo su Paperino che guarda stupito il display del cellulare.
PAPERINO - E’ il numero del Deposito!
EFF. SON. (Cel) - Briiip
3)
Interno deposito. Battista sta parlando in un telefono fisso. Ha un’espressione sollevata. E’ davanti a un armadio aperto in camera di Zio Paperone, e ha un piumino in mano. Sullo scaffale dell’armadio vediamo una serie di diversi cappelli a cilindro, tra cui ne manca visibilmente uno.
BATT - Spolverando gli armadi di vostro zio, ho scoperto che manca la sua TUBA DEI LUNGHI VIAGGI!
4)
Torniamo all’esterno, per le strade di Paperopoli. Paperino chiude la comunicazione sul cellulare commentando pensieroso. Quo ci riflette sopra.
PAPERINO - Quindi, non è stato rapito!
Q - Che sia partito per le vacanze senza dircelo?
5/6)
Paperino e nipoti si fermano per un attimo a riflettere. Paperino sembra convinto, i nipotini commentano dubbiosi.
PAPERINO - Può essere! La sua ultima vacanza risale a più di tre anni fa!
QUO - Ma dove può essere andato?
QUA - Boh… In KLONDIKE?
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TAV 8
1) [stretta]
Vignetta stretta. Stacco. Interno giorno. Siamo in aeroporto, ma lo vedremo meglio dopo. Per ora siamo stretti su un MB di una hostess di terra che sorride. Ha uno stemmino sulla divisa che dice “PdP AIRLINES”.
HOSTESS - No, a LERWICK!
2)
Allarghiamo. Capiamo chiaramente che ci troviamo in aeroporto, presso il banco informazioni della PdP Airlines, il cui logo è a chiare lettere sul bancone. Paperino interdetto, la hostess risponde cordiale.
PAPERINO - E dove sarebbe?
HOST - Sulle ISOLE SHETLAND, in SCOZIA!
3/4)
Allarghiamo ulteriormente. Paperino, soddisfatto, si dirige verso l’uscita dell’aeroporto. I nipotini lo fermano, tirandolo per una manica, ansiosi.
PAPERINO - Mistero risolto! Il VECCHIO NOSTALGICO è andato a svernare in qualche sito dei suoi antenati! Torniamo a casa!
Q - Aspetta, zio!
Q - Non possiamo fare il cenone senza lo zione!
5)
Esterno aeroporto, zona delle piste con gli aerei in decollo. Due voci dall’interno.
DA AEROPORTO - Perché non andiamo a cercarlo per convincerlo a tornare?
DA AEROPORTO - Non se ne parla!
6)
Torniamo dentro. Paperino guarda preoccupato dentro il portafogli. I nipotini lo guardano pensierosi.
PAPERINO - Non posso permettermi i biglietti… Mi sono rimasti giusto i soldi per i vostri regali di Natale!
Q - Uhm…
Ecco, queste poche tavole possono fornirci diversi spunti di analisi.
Tavola 6: innanzitutto, la scena è ambientata in strada, in modo che non ci fosse bisogno di una telefonata di Battista. I paperi lo incontrano davanti al commissariato, così nel giro di sole 5 vignette vengono a sapere della scomparsa dello zione.
Nei dialoghi delle sole prime tre vignette di tavola 6, così facendo, si riesce a comunicare al lettore che:
A Paperino manca solo di comprare il regalo dei nipotini.
Ha speso tanti soldi (così sarà più credibile quando più tardi dirà di non averne per il biglietto aereo).
I nipotini vogliono costruire una cornice per lo zione.
I paperi non dispongono né di fotocamera né di stampante. Sembra la classica lamentela dello spiantato Paperino, in realtà servirà per rafforzare la sorpresa dei regali sul finale, e il fatto che quegli stessi regali serviranno a produrre la foto di famiglia che Paperone incornicerà nell’ultima tavola.
Quante cose si possono comunicare con un semplice scambio di battute!
Passando alle ultime due vignette sempre di tavola 6, dialogo e didascalia vengono usati per compiere un balzo dal momento in cui i paperi vengono a sapere della scomparsa dello zione a quando stanno “interrogando” i Bassotti. Simili stacchi forse sono un po’ bruschi ma si rendono necessari quando lo spazio è limitato, e se ci fate caso vengono usati molto nelle serie tv di “ultima generazione”.
Tavola 7: usare il cambio pagina per fare un nuovo stacco è un altro “trucchetto”. Idem tra vignetta 3 e la 4: invece di far vedere Paperino che risponde al cellulare, Battista che gli spiega, Paperino che chiude il telefono e spiega ai nipoti, eccetera, il tutto viene ridotto a due vignette. Paperino che chiude il telefono e commenta sottintende già che mentre Battista parlava al telefono lui ripeteva ai nipoti ciò che stava sentendo, o qualcosa del genere.
Perché una doppia a fine tavola 7? E’ sempre bene mettere se non una doppia ogni tavola, almeno ogni due tavole (anche se non sempre è possibile). Il lettore ha bisogno di respiro ogni tanto, se le vignette sono tutte piccole si ha una sensazione di “corsa frenetica” che può rovinare l’atmosfera della storia.
Tavola 8, vignetta 5: ecco un esterno dell’aeroporto, sembrerebbe senza motivo. Il fatto è che c’è bisogno, ogni tavola o perlomeno ogni due tavole, di almeno una vignetta in esterna, anche qui per far “respirare” un po’ l’occhio del lettore. Se una scena si svolge tutta in una stanza, diventa monotona (soprattutto se di dialogo), e la “regia” necessita di spaziare un po’.