Grammatica del Fumetto: Gabbie e Vignette
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Gabbie
Nelle tavole tradizionali le vignette coincidono con una “gabbia": in cui c'è un rettangolo virtuale che delimita lo spazio bianco attorno alle vignette (in verde nell'immagine), spazio in cui generalmente trova posto, in basso, il numero di pagina.
Grazie alle nuove tecniche di stampa si è diffusa la possibilità di prevedere pagine più libere da schemi così rigidi, ma la cui progettazione deve essere persino più attenta: occorre prevedere un'area di disegno "a perdere" oltre il bordo del taglio previsto (in rosso). Quest'area, viene detta "di abbondanza" (delimitata dalle linee rossa e blu tratteggiata).
L'immagine riporta una tavola di fumetto in cui sono evidenziate 3 gabbie (come realmente predisposte nelle tavole fornite ai disegnatori dalla maggior parte delle case editrici statunitensi).
In essa ci sono 3 indicazioni, contrassegnate da diversi colori:
1. Bordo vignette e lettering: l'area in cui c'è la gabbia tradizionale in presenza di vignette che prevedono il bordo, e in cui va previsto lo spazio per il lettering in caso di pagine al vivo;
2. Taglio pagina: è la previsione del taglio, che nella realtà varia sempre di qualche millimetro verso l'esterno o verso l'interno della pagina;
3. Abbondanza: lo spazio in cui deve proseguire il disegno oltre il taglio previsto.
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Vignette: Linee di contorno
Anche per quanto riguarda la struttura stessa della vignetta, l'evoluzione del fumetto ha portato con sè notevoli cambiamenti. Nelle tavole tradizionali, comunque, la linea di contorno della vignetta segue anch'essa un codice stabilito, ad esempio:
Contorno diritto (continuo): ......... Normale corso degli eventi
Contorno ondulato o tratteggiato: Indica il ricordo di eventi passati
Senza contorno:....................o.... Scelta compositiva dell'autore, oggi sempre più usata.
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Vignette: Composizione
I disegni di un fumetto sono delimitati dalle vignette. Questo è tutt’altro che banale! Per lungo tempo (e ancora oggi nel fumetto tradizionale) le vignette dei fumetti hanno seguito un codice rigido.
Oggi, invece, anche forma, grandezza e composizione delle vignette partecipano alla creazione del linguaggio complessivo.
Ad esempio sottolineando:
la velocità dell’azione
il tempo di lettura
la drammaticità dell’azione
la direzione del movimento
In questa sequenza le gabbie non hanno una forma particolare prese singolarmente (sono rettangolari) ma nell’insieme indicano una forma precisa e mimano il movimento di una caduta verso il basso, come un oggetto che cade da un tavolo. L’oggetto è infatti preso da un tavolo, ma drammaticità dell’azione è data dal fatto che il motivo della caduta è da quello che è DISEGNATO dentro le vignette e cioè l’avvelenamento di una persona. Vignette e simboli (il bicchiere) raccontano con il movimento la morte di un uomo.
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Se si tratta di velocità e direzione del movimento non posso mancare i maestri del settore che sono senz’altro i colleghi del Giappone.
Tralasciando, per ragioni di opportunità e tempo, di raccontare nei dettagli la spinta innovativa e rivoluzionatrice portata dal fumetto giapponese, la tavola parla da sola.
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Altri esempi, estremamente esemplificativi, sono tratti da Alan Moore, grande innovatore del linguaggio grafico del Fumetto (non a caso dai suoi albi disegnati sono stati tratti film che hanno ricalcato la struttura delle vignette – “Sin City”, “300”).
Nella tavola vediamo che le vignette al centro assumono la forma di una lama affilata (con tanto di riflesso).
Geniale se pensiamo che queste forme raccontano la storia e non sono soltanto leziosità grafiche.
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