Il Post-Impressionismo

Una serie di immagini per entrare nello spirito dell'epoca. Lo slideshow presenta alcune opere dei principali artisti post-impressionisti ad illustrare le personali tensioni, visioni e interpretazioni dell'arte. Un click per iniziare.

Di seguito l'elenco degli post-impressionisti presenti nella galleria di immagini (slideshow) precedente, organizzati in ordine cronologico e con link di approfondimento a Wikipedia.

                 

Paul Cézanne

1839 - 1906

... wiki ...

Vincent Van Gogh

1853 - 1890

...

wiki

Odilon Redon 1840 - 1916   wiki  

Giovanni Segantini

1858 - 1899

 

wiki

Henri Rousseau

1844 - 1910

  wiki  

Georges Seurat

1859 - 1891

  wiki

Paul Gauguin

1848 - 1903

  wiki  

Paul Signac

1863 - 1935

  wiki

 

 

     

Henry De Toulouse-Lautrec

1864 - 1901

  wiki
         

Paul Sérusier

1864 - 1927

  wiki
         

Henri Matisse

1869 - 1954

  wiki
                 

Vai direttamente alla pagina che raccoglie links a siti di approfondimento sul periodo.

Un click qui.

Approfondisci accedendo alla pagina che raccoglie video sul periodo e sui principali artisti dello stesso. Un click qui.

 

Approfondisci attraverso un'articolata e completa attività interattiva di lettura di un'opera d'arte del periodo.

Un click sul link:

Lettura guidata: "Un dimanche après-midi à l'île de la Grande Jatte" di Georges Seurat (1859-91)

Il Post-impressionismo: la tecnica pittorica

 

Molto interessante è analizzare le modalità di stesura del colore di Paul Cezanne prima in un'opera giovanile come questa e poi in un'opera della sua maturità pittorica in cui sperimenta la sua personale pennellata "a pettine" che costruisce le forme avendo come riferimento le figure solide del cono, del cilindro, della sfera.

Le illustrazioni proposte possono essere scaricate in (grande) formato .pdf (un click sulle immagini sottostanti).

 

Paul Cezanne, "Fabbrica nei pressi del monte Cegle", 1869, olio su tela, Coll. privata

Paul Cezanne, "Foresta", 1894, olio sul tela, County Museum, Los Angeles

Il Post-impressionismo: la tecnica pittorica

 

Ci avviciniamo allo stile di Vincent Van Gogh osservando un quadro e un disegno dello stesso periodo e dello stesso luogo, ma con angolature differenti per comprendere meglio il segno-gesto del pittore; poi confrontando il disegno preparatorio e un particolare della sua opera forse più famosa: La notte stellata.

Le illustrazioni proposte possono essere scaricate in (grande) formato .pdf (un click sulle immagini sottostanti).

 

Vincent Van Gogh, "La panchina di pietra", 1889, olio su tela, Museo d'arte di San Paolo, Brasile

Vincent Van Gogh, "Fontana nel giardino dell'ospedale Saint Paul", 1889, gessetto nero e china, Rijksmuseum, Amsterdam

 

Vincent Van Gogh, "Notte Stellata, Saint Remy", 1889, penna, Kunsthalle Bremen, Brema

Vincent Van Gogh, "La notte stellata" (part.), 1889, olio su tela, MoMA, New York

Il Post-impressionismo: la tecnica pittorica

 

La tecnica divisionista introdotta da Georges Seurat e poi da Paul Signac vede la giustapposizione di colori puri la cui mescolanza avviene sulla retina dell'osservatore.

Le illustrazioni proposte possono essere scaricate in (grande) formato .pdf (un click sulle immagini sottostanti).

 

Paul Signac, "Antibes, sera", 1914, olio su tela, Museo di arte contemporanea, Strasburgo

Approfondisci attraverso un'attività interattiva in forma di gioco.

Un click sul link:

 

Emozioni come Van Gogh

Testi facilitati e di approfondimento. Testi che aiutano a delineare gli elementi essenziali del periodo artistico affrontato. File in formato .pdf.


1. Il Post-Impressionismo

2. Il Post-Impressionismo e Van Gogh. (Tesina di Arte che delinea sinteticamente il periodo artistico, l'artista e l'opera: "Notte stellata")

 

Una breve presentazione in Powerpoint che sintetizza i principali temi di questa corrente artistica.

File in formato .pps.

 

- Il Post-Impressionismo [8 slides - 2.23 Mb]

Dopo l'Impressionismo

Henri de Toulouse-Lautrec, "La Toilette", 1896
Henri de Toulouse-Lautrec, "La Toilette", 1896

La grande novità dell’Impressionismo fu la rivendicazione di una specificità del linguaggio pittorico che ponesse la pittura su di un piano totalmente diverso dalla produzione di altre immagini.

La nascita della fotografia mise a disposizione uno strumento di riproduzione della realtà totalmente naturalistico: la fotografia, infatti, registra la visione ottica con una fedeltà e velocità cui nessun pittore potrà mai giungere. La fotografia, pertanto, occupò di prepotenza uno dei campi specifici per cui era nata la pittura: quello di riprodurre la realtà.

Che l’arte avesse per mezzo espressivo la riproduzione della realtà visibile è stato un dato implicito e costante di tutta l’esperienza artistica occidentale.

Questo atteggiamento culturale di fondo si rompe proprio nel corso del XIX secolo, quando le nuove scoperte scientifiche e tecnologiche portano alla nascita di fotografia e cinema, perfezionando allo stesso tempo le tecniche della riproduzione a stampa.

La civiltà occidentale diventa sempre più una civiltà delle immagini ma, paradossalmente, la pittura in questo processo si trova a svolgere un ruolo sempre più marginale: competere con la fotografia sul piano del naturalismo diviene perdente e perfettamente inutile.

Paul Signac, "Il palazzo dei Papi ad Avignone", 1900
Paul Signac, "Il palazzo dei Papi ad Avignone", 1900

Alla pittura occorreva un’altra specificità, diversa dalla riproduzione naturalistica.

È quanto, sul piano tecnico, fanno i pittori dell’Impressionismo, è quanto, sul piano dei contenuti, faranno i pittori della fase successiva.

Agli inizi del Novecento l’arte, in particolare la pittura, ha completamente cambiato funzione: non riproduce, ma comunica. Ovviamente anche l’arte precedente, da sempre, comunicava. Tutto ciò che rientra nell’ambito della creatività umana è anche comunicazione. Solo che nell’arte precedente questa comunicazione avveniva sempre per il tramite della riproduzione del visibile. Ora, dal Postimpressionismo in poi, l’arte si pone solo l’obiettivo della comunicazione, senza porsi il problema della riproduzione.

L’arte serve a mettere in comunicazione due soggetti, artista e spettatore, utilizzando la forma, che è già realtà, senza riprodurre la realtà visibile. Nel breve volgere di pochi decenni, le premesse di questo nuovo atteggiamento porteranno a rivoluzioni totali nel campo dell’arte, dove la nascita dell’Astrattismo, intorno al 1910, sancirà definitivamente la rottura tra arte e rappresentazione del reale.

Vincent van Gogh, "Notte stellata sul Rodano", 1888
Vincent van Gogh, "Notte stellata sul Rodano", 1888

Van Gogh e Gauguin

 

Nella fase del Postimpressionismo è l’attività di alcuni pittori e le loro novità artistiche e stilistiche ad emergere dal 1880 in poi, su tutti: Van Gogh e Gauguin. In questi pittori la pittura non riproduce realtà visibili dall’occhio, ma riproduce il riflesso interiore della realtà esterna.

Le motivazioni all’origine dell’opera di questi artisti sono molto diverse, così come sono diversi i risultati ai quali giungono. Tuttavia sia Van Gogh, sia Gauguin, esprimono una forte carica di drammaticità che li pone su un piano opposto rispetto all’Impressionismo.

L’Impressionismo fu connotato da una gioiosità di fondo. Al contrario il Postimpressionismo (e tutto ciò che verrà - Espressionismo in primis) esprime sentimenti e sensazioni più intense e dolorose che toccano alcuni dei centri nervosi più profondi della natura umana.

Paul Gauguin, "Cristo giallo", 1889
Paul Gauguin, "Cristo giallo", 1889

Cezanne, Seurat e Toulouse-Lautrec

 

Postimpressionismo è un termine convenzionale, usato per individuare le molteplici esperienze figurative sorte dopo l’Impressionismo.

Il denominatore comune di queste esperienze è proprio l’eredità che esse assorbono dallo stile precedente. Il Postimpressionismo, tuttavia, non può essere giudicato uno stile in quanto non è assolutamente accomunato da caratteri stilistici unici.

Esso è solo un’etichetta per individuare un periodo cronologico che va all’incirca dal 1880 agli inizi del 1900. Su un versante opposto, infatti, si svolge, negli stessi anni, l’attività pittorica di altri pittori definiti postimpressionisti.

Tra loro Cezanne, Seurat e Toulouse-Lautrec, che superano l’Impressionismo soprattutto sul piano della tecnica di rappresentazione.

Tra queste personalità la più complessa risulta quella di Cezanne, la cui pittura rimane una delle più difficili da decodificare.

 

Paul Cézanne, "Natura morta con mele e arance", 1899
Paul Cézanne, "Natura morta con mele e arance", 1899

Egli aveva partecipato a tutta la vicenda artistica della seconda metà dell’Ottocento. Aveva esposto nella prima mostra di pittori impressionisti, nello studio di Nadar, proponendo quadri che già mostravano una certa originalità rispetto a quelli degli altri pittori del gruppo. La sua differenza appare più evidente dopo il 1880, divenendo uno dei protagonisti del superamento della pittura impressionista.

L’Impressionismo si era caratterizzato per due punti fondamentali: le inquadrature di tipo fotografico e la forma evanescente della rappresentazione. Tutto era risolto con il colore, ma per cercare la sensazione di un solo istante.

Anche Cezanne risolveva la sua pittura solo con il colore, ma cercava di ottenere un'immagine più ferma e equilibrata. Tendeva a cogliere l’equilibrio delle forme per esprimere una sensazione di serenità senza tempo. La sua pittura fu importante soprattutto per le influenze che produsse sul pittore Picasso, dando vita a un altro grande movimento avanguardistico del Novecento: il Cubismo.

Georges Seurat, "Il circo", 1891
Georges Seurat, "Il circo", 1891

La ricerca dell’Impressionismo si era basata inoltre su un principio tecnico che era già alla base della pittura di Manet: quello di usare solo colori puri, evitandone la sovrapposizione. In tal modo i quadri acquistavano una maggiore luminosità.

Questo procedimento fu portato all'estremo da George Seurat, che fu il fondatore di uno stile definito «pointillisme».

La sua pittura, infatti, si compone di tanti minuscoli punti di colori primari, accostati sulla tela a formare una specie di mosaico. Questo stile, che più correttamente va definito «divisionismo», si basa su un principio ottico fondamentale: il «melange optique», ossia la mescolanza ottica. L’occhio umano, a una certa distanza, non riesce più a distinguere due puntini accostati tra loro: vede una sola macchia. Nel caso in cui i due puntini siano blu e giallo, ad esempio,  l’occhio vede una macchia verde. Nel caso di puntini blu e giallo puri, l’occhio vede un verde molto brillante, più brillante di quanto possa fare un pittore mescolando dei pigmenti per ottenere sulla sua tavolozza un verde da utilizzare sulla tela.

La pittura divisionista produsse una influenza notevolissima su tutti i pittori della generazione successiva, molti dei quali saranno protagonisti delle avanguardie storiche del Novecento.

Henri de Toulouse-Lautrec, "Al Moulin Rouge", 1890
Henri de Toulouse-Lautrec, "Al Moulin Rouge", 1890

Toulouse-Lautrec rappresenta un caso particolare nella vicenda della pittura di fine secolo.

Egli potrebbe essere considerato l’ultimo degli impressionisti ma anche un precursore dell’Espressionismo per il suo tratto molto inciso e nervoso che lo accomuna alla pittura espressionista.

Tuttavia, anche per la sua produzione di manifesti, egli fornì molti stimoli al sorgere di quello stile decorativo, definito Liberty (o, più propriamente Art Noveau), che contraddistinse la produzione di arte applicata tra fine Ottocento e inizi Novecento.