Le avanguardie storiche: I Fauves
< indietro
Lo slideshow presenta solo alcune delle innumerevoli, straordinarie opere dei principali artisti appartenenti alla corrente artistica denominata "Fauves" (Belve). Un punto di partenza per illustrare le personali tensioni, visioni e interpretazioni dell'arte. Un click per iniziare.
Di seguito l'elenco dei "fauve" presenti nella galleria di immagini (slideshow) precedente, organizzati in ordine cronologico e con link di approfondimento a Wikipedia.
|
|
... | |
Henri Matisse |
1869 – 1954 |
|
wiki |
Georges Rouault |
1871 – 1958 |
wiki | |
Alexis Mérodack-Jeanneau |
1873 – 1919 |
wiki | |
Albert Marquet |
1875 – 1947 |
wiki | |
Maurice de Vlaminck |
1876 – 1958 |
wiki | |
André Derain |
1880 – 1954 |
wiki | |
Vai direttamente alla pagina che raccoglie links a siti di approfondimento sul periodo.
Un click qui.
Fauvismo: la tecnica pittorica
Matisse, il più importante dei pittori fauve utilizza inizialmente una tecnica pittorica molto densa e intrisa di tonalità che poi man mano semplificherà negli anni successivi.
Le illustrazioni proposte possono essere scaricate in formato .pdf (un click sulle immagini sottostanti).
Testo facilitato. Breve testo che delinea gli elementi essenziali del periodo artistico affrontato.
File in formato .pdf.
La corrente dei Fauves nasce nel 1905 quando a Parigi si apre l'annuale "Salone d'autunno", dove un gruppo di artisti, con i loro quadri dai colori violenti, suscita nel pubblico e nella critica un grandissimo scandalo. E’ in tale occasione che il critico Louis Vauxcelles, paragonando una statua tradizionalista a i nuovi quadri appesi nella sala, grida: "Donatello chez les fauves" ovvero Donatello nella casa delle "belve".
Fauves, dunque belve, nasce così una nuova tendenza che definirà lo stile pittorico di Henri Matisse, Albert Marquet, André Derain, Raoul Dufy, Kees Van Dongen, Maurice de Vlamink e Georges Braque.
Un movimento, la cui natura "selvaggia" si manifestava principalmente in colori forti, pennellate dinamiche e profondità espressiva di dipinti che evocavano un mondo fantastico, gioioso, fatto di intensi colori ed emozioni.
La definizione coniata dalla critica non fu tuttavia mai accettata dagli artisti, che giudicavano il loro linguaggio lirico e solare, piuttosto che ferino.
Di fatto, le loro opere si qualificavano per i vigorosi contorni, il disegno semplificato ma intensamente drammatico, un disinvolto uso dei colori, sfruttati per le potenzialità espressive anziché per la rispondenza mimetica con il reale.
Il Fauvismo prende le mosse dal neoimpressionismo, dal sintetismo di Gauguin, dal cromatismo espressionistico di Van Gogh, ma si caratterizza nell’abbandono dell’impostazione tesa alla fedele resa del dato visivo tipica dell’impressionismo, a vantaggio di un’arte fondata sul puro valore espressivo ed evocativo del colore, utilizzato nei toni più decisi e violenti.
Per i Fauves, protagonista dell'immagine è il colore che, distribuito con pennellate ben evidenti, ritma la composizione e «costruisce» in senso vero e proprio il dipinto.
Si abbandona pertanto ogni modalità di rappresentazione illusoria della profondità e si rifiuta la pittura tonale tradizionale, per ispirarsi invece all'arte primitiva, ritenuta più istintiva e vitale.
Nei dipinti dei Fauves sono assenti perciò gradazioni di colore e sfumature, effetti di chiaroscuro e di volume: le tinte sono fortemente contrastanti.
La prevalenza dei colori puri acquista anche un significato simbolico e serve a sottolineare la condizione interiore di totale disponibilità a inventare nuovi modi di comunicare con l'immagine.
I Fauves con le loro opere intendono affermare la struttura autonoma dell'opera, la sua realtà autosufficiente rispetto al soggetto in cui artista e realtà raggiungono l'identificazione e la pittura diventa, senza mediazione, esistenza.
Del gruppo dei Fauves fece parte anche Georges Braque, che in seguito si dedicherà con Pablo Picasso alla ricerca cubista.
Per i pittori espressionisti Fauves, il colore è il vero protagonista dell'immagine e deve essere usato con pennellate grosse e ben evidenti. Nei dipinti dei Fauves non ci sono gradazioni di colore e sfumature per creare le ombre ed il volume, ma tinte fortemente contrastanti. L'Espressionismo nei Fauves si ispira all'arte primitiva, ritenuta più vera, spontanea ed istintiva, ma non ha un programma ben definito.
Il pittore, scultore ed incisore Henri Matisse, è uno dei maggiori esponenti della corrente, distinguendosi per la propria originale ricerca espressiva. Proveniente da esperienze artistiche di natura Impressionista, dall'inizio del 1900 la sua pittura lo porta, nella ricerca del senso del movimento, all'utilizzo di tinte forti, aspirando ad una pittura che esprima serenità attraverso la "semplificazione delle idee e delle forme".