Docenti
Un piccolo spazio dedicato anche a quelli più grandi...
Scala docimologica
Lo studente sasso: 1 - 2 ½
Da cosa si riconosce lo studente sasso
Lo studente sasso è un fenomeno rarissimo in natura, una sorta di yeti della scuola. Occupa lo spazio della sua sedia come un masso morenico: dove si piazza all'inizio dell'anno, lì lo ritrovi alla fine. Non conosce né evoluzioni, né involuzioni. Puoi fare acrobazie, piroette, blandirlo, minacciarlo: lui rimane sempre uguale. È un pessimo conduttore di energia. Il calore non lo penetra, il tuo affetto non lo intacca. È inconsapevole di tutto, non ha coscienza di nulla, nemmeno della sua esistenza, figuriamoci di quella dell'insegnante. La sua preparazione è una costante: lui non sa MAI nulla, per principio. Se per caso ricorda qualcosa si spaventa e s'azzittisce per un altro mese. Alle domande del prof., risponde emettendo inquietanti fonemi gutturali (di complessa decifrazione) su cui ancora oggi la scienza s'interroga.
Lo studente pianta grassa: 2 - 3 ½
Da cosa si riconosce lo studente pianta grassa
Lo studente pianta grassa vegeta nelle classi culturalmente aride. Per via evolutiva ha saputo sviluppare un primitivo sistema di sopravvivenza che gli consente di adattarsi a luoghi con scarse precipitazioni affettive e relazionali. È sospettoso per natura e non si fida di nessuno. Se cerchi di avvicinarti, di stabilire con lui una qualche forma di contatto, ti pungi. Dentro di sé trattiene tutto e non drena niente. Può vivere per anni in simbiosi con lo studente sasso (dando vita in questo caso ad un giardino roccioso minimalista). È provato che alcuni esemplari, in presenza di un habitat favorevole, possono raggiungere nella scuola un'età ragguardevole. La preparazione dello S. P. G. consiste nel ripetere le domande del docente e annuire a ogni sua parola. Se riesce bene questa scenetta lo S. P. G. è convinto di meritare una valutazione più che sufficiente. Di tanto in tanto, in media una volta all'anno, produce un piccolo grazioso fiorellino di conoscenze (o di buoni propositi): il bocciolo resiste appena una decina di minuti, poi avvizzisce subito.
Lo studente minestrone: 4 - 4 ½
Da cosa si riconosce lo studente minestrone
Lo studente minestrone vive all'aria aperta, senza grossi problemi di socialità. La scuola, con le sue noiose scadenze, interferisce purtroppo con questo suo stile di vita spensierato e naïf. Imparare qualcosa per lui è una seccatura, un fastidio da scrollarsi di dosso nel più breve tempo possibile. La sua preparazione avviene sempre sotto pressione. La sera prima della verifica (o nell’ora che la precede) sbuccia veloce qualche nozione, la inzuppa nell'acqua della retorica, caccia tutto nel pentolone della memoria e mette sul fuoco. Quando l'insegnante-chef alza il coperchio della sua preparazione per controllare come procede la cottura, vi scorge solo pezzetti di conoscenze che galleggiano nel brodo della superficialità e tra i vapori dell'inconsistenza. Se poi si azzarda ad assaggiare una sua idea, prima si scotta e poi si accorge che è sciapa.
Lo studente groviera: 5 - 5 ½
Da cosa si riconosce lo studente groviera
Lo studente groviera si distingue per le vistose bolle d'aria che produce il suo apparato elaborativo. Gli individui che appartengono a questa specie sono soliti stabilire un rapporto piuttosto intermittente con l'ambiente scolastico. Se gli esemplari più dotati, all'occorrenza, sviluppano la capacità di ammalarsi provvidenzialmente nel giorno (o nell'ora) in cui è stata fissata la degustazione dei loro saperi, i soggetti meno evoluti (detti comunemente "emmenthal") appaiono decisamente più lenti nel predisporre efficaci strategie di difesa e diventano perciò facili prede dei Tirannoprofius Rex. Gli addetti al controllo della stagionatura degli S. G., quando stimano il livello di maturazione raggiunto, non devono farsi ingannare dalle apparenze. È nota infatti la capacità di questi bei tomi di rivestirsi con una crosta di conoscenze apparentemente solida; tuttavia, non appena si procede ad incidere lo strato di nozionismo che riveste la forma, non sarà difficile scorgervi all'interno i caratteristici "buchi" della preparazione.
Lo studente pappagallo: 6 - 6 ½
Da cosa si riconosce lo studente pappagallo
Lo studente pappagallo si nutre solo del becchime che gli passa il suo libro di testo. Ha le ali ma non sa volare. Vive appollaiato sul trespolo della sufficienza senza farsi troppe domande. Scrive pari pari tutto ciò che blatera l'insegnante senza rielaborare un gran che. Da bravo scolaretto impara a memoria un certo numero di frasi che ripete all'interrogazione con la stessa espressività di una segreteria telefonica. Non riesce ad esprimere un solo concetto senza farlo precedere o seguire da una sfilza di "praticamente". Ogni lettura critica o personale, ogni selezione delle fonti, gli fa drizzare le penne e gli fa strillare "questo non era da fare!". Vive nel terrore che l'insegnante, destandosi dal torpore che produce l'ascolto della sua esposizione, lo interrompa per chiedere il significato di quanto ha appena detto.
Lo studente flipper: 7 - 7 ½
Da cosa si riconosce lo studente flipper
Lo studente flipper è uno ragazzo spregiudicato, che sa ottimizzare i risultati con il minimo impegno. Da vero DeeJay della scuola gli basta un'occhiata per stimare la RAM di un professore. Capisce subito qual è la merce che si vende o l'argomento che fa tendenza alle sue lezioni. In prossimità della verifica si concentra sull'essenziale e tralascia i dettagli superflui: un po' di nozionismo, un pizzico di demagogia, due paginette di appunti (rubati alla compagna secchiona), una ripassata veloce ai titoli del libro di testo, ed è fatta. Al momento giusto lancia nel flipper della verifica la pallina delle sue nozioni in modo che colpisca, rimbalzando di qua e di là, il maggior numero di punti sensibili del roboprof in ascolto. Quando vede totalizzato sul display del registro un punteggio che ritiene soddisfacente, si stufa e passa a giocare con un altro videogame.
Lo studente talpa: 8 - 9
Da cosa si riconosce lo studente talpa
Lo studente talpa è un ragazzo scrupoloso e metodico. Lo studio per lui non è mai un obbligo ma un piacere un po' masochista. Le cose veloci, improvvisate o troppo facili, lo lasciano indifferente. Sa scovare in ogni argomento, tema o problema un lato affascinante, che approfondisce con calma, assaporandone le più profonde e intime correlazioni. Pianifica sempre ciò che deve fare con largo anticipo e, prima delle verifiche, si sofferma a ripassare per benino tutto quello che lo ha davvero interessato. A volte sa formulare domande di sorprendente profondità e per questo è un po' temuto dagli insegnanti versione 486. Durante la stagione dei compiti in classe ospita momentaneamente, accanto al suo banco, lo studente groviera. Questo sodalizio dura giusto il tempo della verifica, poi ciascuno torna nell'area di provenienza dimostrando disinteresse per quanto hanno insieme concepito.
Lo studente Vasco de Gama: 10
Da cosa si riconosce lo studente Vasco de Gama
Lo studente Vasco De Gama ha capito che ogni verità è solo una bugia non ancora scoperta. Ascolta con attenzione ciò che dice l'insegnante, ma sente che non basta. Ogni volta che qualcuno gli indica un limite, un confine oltre il quale è inutile spingersi, dentro di sé si domanda cosa mai si nasconde dietro la linea d'orizzonte: forse un continente sconosciuto? Da vero esploratore conta unicamente sulle stelle della logica, sul vento della fantasia e sul coraggio della curiosità. Lo sconfinato oceano del sapere che si agita attorno a lui è qualcosa che lo strega, i segreti racchiusi nella Rete non lo lasciano dormire. A volte, quando il fascino dell'ignoto si fa irresistibile, prende il largo e sparisce per qualche tempo. Ma quando torna porta con sé esperienze straordinarie che lo rendono speciale, unico tra tutti. Per queste sue qualità può diventare l'incubo dei professori versione Pentium V.
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Educare per innovare
Il presidente Obama lancia “Educare per Innovare” iniziativa per l’eccellenza nelle Scienze e nella Matematica
Questo sito si occupa fra le altre cose di diffondere l’uso di giochi didattici interattivi.
La recente notizia pubblicata sul sito della Casa Bianca mostra l’enorme distanza che intercorre tra le parole (con le quali in Italia ci balocchiamo da tempo immemore) e i fatti.
Obama ha infatti lanciato la campagna “Educare per innovare“.
Questa iniziativa mira ad aumentare le competenze (STEM) Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica, degli studenti americani.
4,35 miliardi dollari in sovvenzioni federali saranno offerti alle scuole che potranno così innovare in materia di istruzione STEM, anche il settore privato investirà altri 260 milioni di dollari per fondi e programmi scolastici.
Tra le iniziative annunciate dal Presidente:
cinque partenariati pubblico-privati che sfruttano la potenza dei mezzi di comunicazione, giochi interattivi, hands-on (manipolativi) di apprendimento, e 100.000 volontari per raggiungere più di 10 milioni di studenti nel corso dei prossimi quattro anni, saranno loro la prossima generazione di produttori, scopritori, e innovatori.
Leggete la notizia originale del 23/11/2009:
President Obama Launches “Educate to Innovate” Campaign for Excellence in Science, Technology, Engineering & Math (Stem) Education