Il corpo nell'Arte: Scuola di Parigi

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Marc Chagall, “Autoritratto con sette dita”, 1912-13, olio su tela, Staedelijk Museum (Amsterdam)
Marc Chagall, “Autoritratto con sette dita”, 1912-13, olio su tela, Staedelijk Museum (Amsterdam)

 

Intorno al 1910 Parigi rafforzò il suo primato di capitale europea d'Arte con l'affermarsi delle avanguardie storiche.

Artisti di varie nazionalità vi si trasferirono, attratti dalla vitalità culturale della città.

I quartieri di Montmartre e Montparnasse diedero alloggio ai giovani artisti, caratterizzandosi così con pittoreschi locali.

Questi artisti conducevano una vita sregolata da bohémien, fuori delle regole borghesi, lottando spesso contro la miseria.

Questo ambiente, denso di contatti, di opportunità e di scambi, venne definito Scuola di Parigi.

Tra gli artisti che vi fecero parte si possono ricordare: Marc Chagall, di origine russa; l'italiano Amedeo Modigliani e i francesi Maurice Utrillo e Fernad Léger.

 Gli artisti sono influenzati dal cubismo, ma tentano una loro interpretazione, con recuperi formali e interpretazioni personali della figura umana.

 

Marc Chagall miscela il linguaggio figurativo del cubismo con i ricordi della sua terra lontana, trasformando i suoi dipinti in sogni rappresentati, ove tutto può succedere, anche volare.

 

Amedeo Modigliani, studia con grande interesse l'opera di Cézanne, maturando uno stile elegante e personale. Nei ritratti, ad esempio, rappresenta figure dal collo allungato, caratterizzate da un'espressione malinconica  e indefinibile.

 

Fernand Léger, artista molto impegnato nel rinnovamento del linguaggio artistico (si è dedicato anche alla danza, al teatro e alle arti plastiche) introduce figure monumentali, come le figure proposte già dal suo amico Pablo Picasso.

 

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