Il corpo nell'Arte: Arte rinascimentale

Prec. <     Pag. iniziale     > Succ.

Leonardo Da Vinci, “Uomo vitruviano”, 1452-1519, Gallerie dell'Accademia (Venezia)
Leonardo Da Vinci, “Uomo vitruviano”, 1452-1519, Gallerie dell'Accademia (Venezia)

 

Il grande ritorno del corpo è nell'arte del Rinascimento: fondamentale nel ruolo di comunicazione del pensiero, nella voglia d'esistere ed avere un ruolo nel suo presente e nel tempo dell’uomo rinascimentale.

 

L'idea classica di un mondo perfetto, di bellezza, ritorna con i suoi canoni, ma inserita in un mondo profondamente cambiato come quello del Rinascimento.

Sandro Botticelli dipinge figure umane irreali, senza peso in una allegorica "La Primavera" [1], in cui tutto ci riporta alla mitologia greca.

Diverso è il modo in cui viene rappresentato il corpo da Michelangelo Buonarroti.

Le conoscenze del corpo umano e delle sue articolazioni, gli permettono di poterlo raffigurare in qualsiasi posa o movimento: l'abbandono mortale del corpo di Gesù sorretto dalle gambe e dal braccio di Maria nella "Pietà" [2] raggiunge un altissimo livello tecnico ed interpretativo.

Il "David" [3] come tutta la produzione di Michelangelo, presenta corpo possente, un corpo che con la sua presenza riempie lo spazio, corpo presente anche se rappresenta un personaggio biblico.

 

Michelangelo può essere definito lo scultore del colore per come ha trattato la figura umana nella pittura (Affreschi della Cappella Sistina): un artista carnale ma raffinato, attento a non rappresentare solo la natura, ma anche l'espressione dei sentimenti.

 

Un click per ingrandire le immagini.