Il corpo nell'Arte: Arte metafisica

Prec. <     Pag. iniziale     > Succ.

Giorgio De Chirico, “Ettore e Andromaca”, 1917, Coll. Mattioli (Milano)
Giorgio De Chirico, “Ettore e Andromaca”, 1917, Coll. Mattioli (Milano)

 

La scuola Metafisica nata intorno al 1916, è un movimento di grande importanza per la cultura italiana del ‘900, non solo perché nasce e si sviluppa in Italia, ma anche perché, pur nella sua originalità e modernità, si riallaccia alla nostra tradizione figurativa.

Il termine Metafisica significa al di là del fisico ed esprime l'intento espressivo dei principali esponenti del gruppo, Giorgio De Chirico, Carlo Carrà, Giorgio Morandi, di rappresentare una realtà "magica".

 

Questo movimento fu chiamato anche "realismo magico", ed eserciterà una notevole influenza sul "Surrealismo".

 

La Metafisica si concentra sulla presenza nella realtà dei dubbi, degli enigmi, dei misteri: ecco perché nei quadri metafisici sembra sempre che sia accaduto qualcosa, ma non sappiamo cosa; così come sembra che le creature che animano quei paesaggi strani, siano esseri non vivi ma neppure morti: manichini, fantasmi, fatti di gesso, di legno, di pezzi e meccanismi.

La figura umana è ben riconoscibile, ma viene rappresentata come un probabile prototipo per un tempo senza tempo, in cui la memoria storica e la fantasia onirica si fondono.

 

Carlo Carrà, “La musa metafisica”, 1917, Coll. privata (Milano)
Carlo Carrà, “La musa metafisica”, 1917, Coll. privata (Milano)