Il corpo nell'Arte: Arte astratta
Prec. < Pag. iniziale > Succ.
Dice Paul klee nella Schöpferische Konfession: "Un tempo si rappresentavano le cose che erano visibili sulla terra, la cui vista ci procurava piacere o che avremmo avuto piacere di vedere. Oggi la relatività delle cose visibili è nota, di conseguenza consideriamo come un articolo di fede la convinzione secondo la quale, in rapporto all'universo, il visibile costituisce un puro fenomeno isolato e che ci sono, a nostra insaputa, altre numerose realtà. Le cose hanno un significato più ampio e più vario, spesso in apparente contraddizione con l'esperienza razionale di ieri: Ci sforziamo di rendere essenziale ciò che è casuale".
Il 1910 è l'anno in cui si fa risalire la nascita dell'Astrattismo, anno in cui Vasilij Kandinskij firma il primo acquerello astratto.
Nella storia dell'Arte però si può sempre individuare una propensione alla geometria e ad un astrattismo che si esprime con la ricerca di segni e forme essenziali.
L'Astrattismo, a differenza dei precedenti movimenti d'avanguardia, non si propone di interpretare la realtà, ma vuole invece creare immagini nuove.
Eliminando il "soggetto" e la sua rappresentazione, l'arte diventa autonoma espressione della psicologia emotiva dell'uomo. Le figure astratte sono pura invenzione dell'artista.
La ricerca di forme indipendenti dallo spazio-tempo è condotta da:
Robert Delaunay e Sonia Terk Delaunay, che studiano il cerchio,
Vasilij Kandinskij che approfondisce studi sul segno,
Casimir Malevich che usa esclusivamente figure geometriche,
Piet Mondrian che studia la linea e il ritmo compositivo delle intersezioni,
Paul Klee, l'artista meno legato alla rigidità geometrica, che si esprime in modo poetico e "lirico" pur usando molta libertà nel segno, nei colori e nelle composizioni.
Un click per ingrandire le immagini.